Grazie a questo viaggio in solitaria, ho scoperto che in un giorno si possono scoprire e visitare un sacco di posticini interessanti lungo la costa pugliese: la mia giornata inizia con il ritiro della Pandina in aeroporto e una volta uscita da Bari, mi dirigo a Sud lungo la Statale Adriatica.
La prima deviazione mi porta a Cala Fetente; il mare è invitante, ma decido di non fermarmi e di proseguire fino a San Vito, località nei pressi di Polignano a Mare. Finalmente il mio primo bagno tra gli scogli, in un’acqua dalle trasparenze uniche!
Tutt'intorno famiglie accampate come se fosse quella la loro casa: ombrelloni, frigoriferi (che immagino contenere prelibatezze di ogni tipo), giochi per bambini, sdraio, borse di ogni forma e colore, lettini, materassini, gommoni.
Io, col mio zainetto, mi sento nuda ma libera!
La baia è molto carina, con l’antica Abbazia benedettina che si erge imponente sul porticciolo e troneggia sopra alle barchette colorate.
Ho voglia di un caffè, che prendo al bar ristorante Alla Locanda dei Benedettini, situata proprio sotto la chiesa, praticamente dentro alla roccia: chiacchiero con il proprietario, che in pochi minuti mi invita a visitare il ristorante all'interno e mi racconta la storia di quelle che una volta erano le scuderie (si vedono bene le nicchie che fungevano da mangiatoie) e del mulino, mostrandomi fiero le due grandi macine originali dell’epoca.
Il castello è chiuso, pertanto non mi resta che ammirare la zona dall'alto e poi riprendere il mio itinerario fino a Polignano a Mare che dista davvero pochi km.
Rimango estasiata mentre attraverso il ponte borbonico lastricato, a dir poco suggestivo: nonostante le molte immagini viste in precedenza, non ero davvero preparata allo spettacolo che si apre davanti ai miei occhi, la Lama Monachile, in tutta la sua maestosità.
Litigo un po' coi parcheggi, difficile trovarne uno non a pagamento, ma appena riesco a sistemare il Pandino, varco l’Arco Marchesale che immette direttamente nel centro storico, il quale si erge a strapiombo su uno sperone roccioso.
Come sempre mi lascio portare dove mi porta il vento, senza un itinerario preciso. Fa caldo, c’è poca gente in giro (a quest’ora le persone normali sono in spiaggia) e io mi godo in solitudine scorci di una bellezza rara. Le case intonacate di bianco, i balconi pieni di fiori, poesie scritte sui gradini, sui muri, sulle porte, angoli colorati che risaltano ancor di più tra i muri di pietra o ricoperti di calce bianca.
Affacciandosi alla scogliera, si viene attratti dal blu intenso del mare; sotto di me ci sono moltissime grotte, alcuni pattini entrano ed escono godendosi la splendida giornata e le sfumature di questo mare che seduce.
Scorgo anche il famoso ristorante nella grotta (che tutti avrete visto almeno una volta sui social) e penso che per me è un po' troppo chic e troppo turistico, un posto da “fighi”. No, non fa per me, sicuramente troverò qualcosa di più autentico e meno commerciale, anche se (devo ammetterlo) come location è davvero suggestiva!
Per pranzo scelgo “Le focacce ignoranti” in via Roma, semi deserta a quest’ora, una via che riporta le parole della canzone “Volare” di Modugno (che è nato qui e al quale hanno dedicato pure una statua) scritta con le lucine appese lungo tutta la strada, a perdita d’occhio.. Di sera dev'esser ancor più bello!
Panino con “friarielli e (le mitiche) bombette” e un fiore di zucca ripieno mi rifocillano, mentre chiacchiero con i simpatici gestori di questo posticino che mi sento di raccomandare caldamente a tutti: non solo perché economico e gestito in maniera squisita, ma anche per il curioso arredamento e i prodotti davvero ottimi.
A questo punto è ora di andare a rinfrescarsi al mare, come si può non scendere da quel meraviglioso ponte e raggiungere la spiaggia simbolo di Polignano?
Il sentiero che conduce al mare è molto particolare, sconnesso, ma facile da percorrere (ecco magari lasciate a casa i tacchi!).
Qui è davvero molto affollato e, mentre mi immortalo pure io in qualche selfie come fan tutti, ragiono sul fatto che in alta stagione deve essere davvero un barbecue questo posto. Lo spazio è molto ridotto, la spiaggia è di sassi quindi un po' scomoda per chi si vuole stendere, ma mentre si è lì ci si dimentica facilmente di tutto mentre ci si immerge nelle acque turchesi.
Dopo un'oretta di sole e bagni #LaDonnaConLaPandaRossa si rimette in strada, non prima però di una deviazione ad una meravigliosa caletta trovata un po' per caso, Cala Sala: qui le barchette sono tutte verdi, tutte in fila come fossero i vagoni di un treno.
Questa spiaggia è meno affollata della più famosa spiaggia cittadina di Polignano: se avete un po' di tempo, non mancate di farci un salto: costeggiata da piante di fichi d’India, la scogliera da entrambi i lati, la spiaggetta, le barchette.. c’è davvero tutto! Persino una panchina che permette di soffermarsi a godere della vista dall'alto e dove qualcuno (con le mie stesse iniziali) ha scritto una poesia. Se non è un segno questo!
Dopo una decina di km, arrivo a Monopoli, altra cittadina che entrerà a pieno titolo nella mia Top Ten della vacanza pugliese: nel centro storico regna la pietra e l'intonaco bianco, con le sue viuzze tutte da scoprire che spesso sembrano finestre da cui osservare il mare.
L'impressione è quella di una città pulita, armoniosa, tranquilla.
Ogni angolo regala qualcosa di nuovo e le foto si sprecano, attraversando quello che un tempo era un antico borgo medievale, sapientemente ristrutturato e rivalutato negli ultimi anni. Mi addentro nel centro storico, visitando la Basilica di Maria Santissima della Madia (colpo di fortuna, trovo una porta aperta, alcuni restauratori al lavoro distratti,. e riesco a salire una scaletta e vederla dall'alto) con il suo bel Campanile, e poi la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta anche "del Purgatorio" (non sono riuscita ad entrare, ma so che all'interno si trovano importanti reliquie e diverse mummie), per poi attraversare Piazza Garibaldi dove, in un atmosfera rallegrata da localini, pub e caffè, sorge la nuova Biblioteca Civica (edificio recentemente restaurato che ha avuto nel tempo varie destinazioni d'uso. Oggi è rosa, un colore che mi colpisce) e proseguendo poi verso il Porticciolo.
Qui le barche sono tutte blu e regna un’ atmosfera rilassata, che mi godo mentre ormai è pomeriggio inoltrato ascoltando una melodia suonata da un signore al pianoforte, davanti al Castello di Carlo V, rinfrescata dalla leggera brezza che viene dal mare.. Ecco ora faccio davvero parte di una cartolina!
A questo punto una bella passeggiata sul Lungomare non me la toglie nessuno, osservando le tipiche abitazioni e gli immancabili locali e ristoranti che vi si affacciano. Purtroppo devo continuare non voglio arrivare troppo tardi alla prossima meta, ma son certa che anche di sera il centro storico deve essere delizioso, animato da osterie, trattorie e locali tipici.
Riprendo la marcia verso la meta finale di questa giornata, immortalando con gli occhi quella parte di Puglia che credo sia nell'immaginario un pò di tutti: campi di uliveti, coltivazioni e terre arse dal sole.
Eccomi finalmente ad Ostuni, un altro paesello che mi ha fatto innamorare con il suo saliscendi di viette acciottolate e le case bianche.
Appoggio così i bagagli in quello che sarà uno dei miei alloggi preferiti e che consiglio senza ombra di dubbio: si chiama Luis Home, un tipico appartamentino della zona, ricavato in un’ antica casa. La camera è un vero bijou, scavata nella pietra, un’ alcova che ricorderò a vita! Si trova a pochi minuti a piedi dal centro storico: il bagno risulta nuovissimo, l’ambiente è spazioso e davvero confortevole, la cucina piccola ma equipaggiata di ogni cosa, il prezzo più che onesto e poi c’è lei, Luisiana, una tra le persone più carine e disponibili che abbia incontrato in tutto il viaggio (senza togliere nulla agli altri, sia chiaro, ma lei, col suo sorriso, mi è proprio entrata nel cuore).
Luisiana mi attendeva da un po', povera, ma la tenevo aggiornata sull'orario d'arrivo grazie alla facile comunicazione via Whatsapp: mi ha tenuto il parcheggio, in modo da poter lasciare l’auto a costo zero davanti a casa e mi ha fatto trovare bibite fresche in frigo, qualcosa per la colazione e ovviamente.. l’immancabile caffè!
Doccia e via alla scoperta del Paese! Sono circa le 20, si sta avvicinando il tramonto.
Scendo quindi a piedi verso Piazza Italia, dove si trovano la Colonna di Sant'Oronzo, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, il Municipio, le rovine di antichi scavi archeologici e mi perdo tra le stradine del centro storico vero e proprio fino ad arrivare all’Arco Scoppa e alla Concattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo.
Ostuni non è grandissima quindi si può girare serenamente in diciamo, mezza giornata. Io però vi consiglio di fermarvi la sera perché all'imbrunire prima e con il tramonto poi, è davvero speciale. E quando scende il buio se possibile diventa ancor più magica, con tutte le lucine dei locali che ti fanno sembrare dentro ad una favola!
Ottima cena in un ristorantino che si snoda lungo una scalinata: affermare che è stata un’ esperienza “mistica” forse per qualcuno può sembrare esagerato, ma le orecchiette che ho mangiato qui davvero mi sono rimaste impresse, così come il servizio, il prezzo onesto e la location spettacolare.
Dopo cena passeggio per le viuzze, estasiata da ciò che vedo: foto di qua, foto di là, il paese sapientemente illuminato, un gatto che sembra mettersi in posa, i localini che si sviluppano lungo le vie con sedie e tavoli in discesa (o in salita, dipende)..non me ne andrei più!
I locali sembrano quasi "finti" da quanto sono curati, ognuno ha un qualcosa di particolare che attira l'attenzione.
Riattraverso Piazza Italia e in pochi minuti rientro a casa super soddisfatta della splendida giornata.. ad attendermi c’è il mio lettone profumato nel mio splendido appartamento!
Se Il mio racconto vi è piaciuto, cliccate il cuoricino e se vi fa piacere leggete anche il viaggio completo in #LaDonnaConLaPandaRossa in cui dettaglio la mia vacanza di 9 giorni alla scoperta della meravigliosa Puglia.
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Alla prossima!
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