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Colli Berici: la valle dei Mulini e i suoi vigneti

  • Immagine del redattore: La Gio
    La Gio
  • 9 nov 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 10 feb 2021

Metti che senti parlare della Valle dei Mulini, metti che i mulini siano proprio una delle tue passioni, metti anche una bella giornata di sole autunnale .. e allora che si fa? Si parte alla scoperta di questo angolo di Veneto nei Colli Berici.

strada del vino
Il paesaggio

Una strada immersa nei vigneti, nel sonnolento paesetto di Mossano, un ruscello che scorre tra i mulini ad acqua, il rosso e il dorato delle vigne. Non li avevo mai visti così, i vigneti, sembrano dipinti!


Una bella gita fuori porta per noi veneti, ma non solo ovviamente! Ne sono la conferma i numerosi turisti stranieri che, attratti dal turismo enogastronomico, si riversano in questa zona del vicentino e approfittano delle eccellenze che offre il territorio: il vino, l'olio e i formaggi della zona sono davvero una deliziosa scoperta.

via dei mulini

La valle dei Mulini si trova a Mossano, in provincia di Vicenza: un facile sentiero, che noi prendiamo probabilmente al contrario, costeggia ben 12 mulini che sin dalla loro nascita, sono stati alimentati dallo Scaranto,  il corso d’acqua fatto deviare per muoverne le ruote e poter poi macinare mais e frumento.


Il Mulino Mucchietto Marco è quello che attira subito la mia attenzione, con la sua struttura di grande impatto restaurata negli anni 90 e la posizione a ridosso di una piccola cascatella. Un ponticello in legno permette di raggiungere una panchina, dove passare qualche minuto in contemplazione di questo posticino incantato osservando la grande ruota nel suo incedere costante, attorniati da calle selvatiche e farfalle, in un contesto davvero speciale.

via dei mulini
Mulino Mucchietto Marco

Immediatamente si viene avvolti dalla pace, gli unici rumori sono il cinguettare degli uccellini e lo scrosciare del torrente che con le sue acque fa girare l'enorme ruota. Oggi è un'abitazione privata, come tutti gli altri mulini del resto.

via dei mulini
Mulino Mucchietto Agostin Beo
via dei mulini
la mangiatoia

Scendendo lungo il percorso si incontra il Mulino Mucchietto Agostin Beo, le cui opere di restauro recentissime lasciano ancora spazio ad ulteriori migliorie; un tempo vivevano qui più famiglie che condividevano la corte comune; caratteristica particolare qui è la porcilaia ancora visibile assieme alla mangiatoia.

raccolta olive
le reti sotto all'uliveto per la raccolta delle olive

Ed ecco un giardino di uliveti in cui proprio oggi prende vita il raccolto: grandi reti, che presto saranno ricoperte di frutti, ricoprono tutto il terreno. Gli umarell, li seduti a controllare il lavoro, mi raccontano che qui la raccolta delle olive avviene dopo "i morti", ovvero dopo il 1 Novembre e sostengono con grande orgoglio che l'olio dei Colli Berici si distingue nel panorama degli oli italiani come il migliore! Non so dirvi se sia davvero il migliore, certo è che vale la pena assaggiarlo: vi segnalo le tre tipologie in commercio: Laudo, Gaudio e Gemmo, tutte DOP.

via dei mulini Mossano
Mulino Maito Lindo

A pochi passi ecco il Mulino Maito Lindo che risale al 1150; è stato restaurato nel 1884 e vanta addirittura due ruote che vengono azionate dall'acqua che arrivava per caduta. Contornato da ortensie e faggi, cela al suo ingresso una splendida carrozza e degli attrezzi antichi come la macchina per il pane.

via dei mulini Mossano
Mulino Maito Lindo

Un po' più a valle, grazie all'ansa creata naturalmente dal fiume, il Mulino Cuchei in passato era usato anche come lavanderia, poiché lo slargo permetteva appunto di lavare panni e lenzuola. Oggi, dopo il restauro, si erge in altezza facendo bella mostra di sé assieme alle antiche pietre per la molitura del grano.

Via dei mulini
Mulino Cuchei
 

Curiosità: il percorso della valle dei mulini inizierebbe a tutti gli effetti in Contrada Munari, conosciuta anche come Via Calbin: si dice che nel Medioevo un certo Calbino riscuotesse una tassa dai mugnai, in cambio dell’utilizzo dell’acqua del ruscello. In caso di mancato  pagamento, il simpaticone Calbino azionava una chiusa e interrompeva così il flusso delle acque e, quindi, il lavoro dei mugnai.

 

Una cinquantina di metri ed ecco che si apre il panorama in tutta la sua magnificenza: dolci declivi ricoperti di vitigni multicolori, in questa stagione autunnale, incorniciano la vista a 360 gradi.

Passeggiando lungo questi sentieri, si abbandona totalmente il caos cittadino e la frenesia che normalmente accompagnano le nostre vite. Ci si perde ad ammirare queste distese di colori, respirando a pieni polmoni la purezza e l'unicità di questi luoghi.

Mossano
Mossano
Mossano

E che escursione sarebbe se non ci si dedicasse anche all'assaggio del vino?

Varcando un imponente cancello si viene catturati dall'antico convento del 1200, oggi sede della Cantina Pegoraro che si trova adagiata proprio nel mezzo di questo paesaggio variopinto.

Cantina Pegoraro
Cantina Pegoraro

Mentre sbirciamo curiosi la maestosa casa, sbuca la proprietaria; fin da subito si rivela un'ottima oratrice che mi affascina con i suoi racconti sulla ristrutturazione della villa, di proprietà di famiglia ormai da quasi 100 anni.

Sotto le imponenti arcate di pietra gialla di Nanto, sul pavimento originale, mi racconta che

questa fu un’antica "casa di ospitalità" retta da monache benedettine risalente al 1200; 400 anni più tardi, passò ai conti Salvi e successivamente nel 1927 divenne proprietà della famiglia Pegoraro che l'ha trasformata, oggi, nella rinomata azienda agricola produttrice di pregiati vini DOC dei Colli Berici.


E d'obbligo scatta la degustazione! Iniziando del rinomato Tai rosso, il re di queste terre, si può assaggiare il Graganega e il Cabernet oltre al Tai bianco, il Pinot Bianco, il Merlot e il Syrah. Noi ce ne torniamo a casa con una fiaschetta di nettare ambrato sotto al braccio (il mio compagno ha deciso per il bianco).

Vi consiglio assolutamente di passare da queste parti, merita senza dubbio la visita!

vigneti di Mossano
Vigneti Mossano

Ripercorrendo a ritroso il sentiero dei mulini nella luce del pomeriggio inoltrato, ci rendiamo conto che dobbiamo ancora pranzare; ci siamo riempiti la vista, ma ora tocca allo stomaco! Ci dirigiamo a Barbarano, un paesino limitrofo e optiamo per un'enoteca.

Bruschetta La Caneveta

La Caneveta è il posto perfetto per una sosta ristoratrice e le bruschette sono davvero quello che ci vuole per concludere in bellezza queste ore passate in mezzo alla natura; una menzione particolare va al proprietario, davvero gentile e disponibile. L'enoteca si trova nella piazzetta del paese, tra la Chiesa, il Comune e lo storico Palazzo dei Canonici, antica residenza ecclesiastica e vescovile oggi sede di mostre artistiche.


Sulla strada del rientro è doverosa una sosta al Caseificio Sociale di Ponte di Barbarano, una moderna struttura in cui si può trovare una vastissima scelta di prodotti locali e delle zona, attivo dal 1922. Noi usciamo con un bottino di 5 formaggi ..alla faccia del colesterolo! La ricotta affumicata, il Bastardo di Bassano del Grappa, l'Asiago DOP, una scamorza e la Caciotta del Ponte.

Caseificio Sociale Ponte di Barbarano

E anche per stasera la cena è assicurata!


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Alla prossima!

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